Negli ultimi anni la Puglia ha visto aumentare le visite di turisti in maniera esponenziale. Ma quanti riescono davvero a visitare Bari come se avessero un barese al loro fianco? Te lo dico io: pochissimi.
Io Bari la conosco molto bene, perché sono cresciuto in un paese della provincia. In questo articolo ho deciso di inserire tutte le informazioni necessarie per aiutarti a capire cosa vedere a Bari vecchia. I tre itinerari culturali che ti propongo sono consigliati soprattutto agli appassionati di Medioevo.
Grazie a questi tre itinerari cultuali avrai sotto gli occhi una guida completa per destreggiarti tra i vicoli di Bari vecchia.
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Breve storia di Bari nel Medioevo (XI-XIII secolo)
Le cose da vedere a Bari sono tante, ma dato che questa guida è focalizzata sulle bellezze storiche medievali è indispensabile conoscere gli eventi più importanti della storia medievale della città.
All’inizio dell’anno Mille, Bari era la città più importante della Puglia, sede del catapano bizantino e di un vescovato di rito latino. Data la presenza del porto, la popolazione barese era costituita per la maggioranza da marinai, mercanti e pellegrini diretti in Terra Santa.
La città godeva di una prospera e florida economia e proprio per questo motivo, alla fine del X secolo, i Saraceni decisero di assediarla con forza. L’assedio durò a lungo e fu un terribile colpo per l’intera popolazione. A liberarla nel 1002 giunsero dall’alto Adriatico il doge di Venezia Pietro Orseolo II e le sue navi da guerra, che misero subito in fuga i temibili pirati saraceni.
Nel 1071 Bari fu conquistata dai Normanni guidati da Roberto il Guiscardo, che riuscirà con la forza a ritagliarsi uno spazio vitale tra i territori dei Longobardi di Benevento e quelli dell’Imperatore Enrico II.
Verso la fine dell’XI secolo, dopo la morte del Guiscardo, sorsero in città gravi problemi politici tra i mercanti e gli aristocratici baresi. I contrasti si inaspriscono quando nel 1087 alcuni marinai baresi trafugano le reliquie di S.Nicola dalla città di Mira (attuale Turchia) e le portano a Bari.
Questo evento non è isolato, devi sapere che nel Medioevo il trasporto di reliquie era molto diffuso. La loro venerazione era per la città fonte di ricchi guadagni, dovuti all’affluenza dei pellegrini. Un evento simile si verificò anche a Venezia con le reliquie di San Marco.
L’abate benedettino Elia, all’epoca arcivescovo di Bari, prese in consegna le reliquie di San Nicola, scatenando una disputa sul luogo in cui le reliquie sarebbero state conservate. Da una parte fu proposta la Cattedrale, dall’altra una chiesa dedicata al Santo.
Il governo cittadino decide di costruire una chiesa apposita per il Santo, servendosi del denaro pubblico e delle offerte del duca normanno Ruggero Borsa (1060-1111). Così iniziarono i lavori per la costruzione della nuova chiesa di San Nicola.
Un passaggio fondamentale della storia di Bari, indispensabile per capire cosa vedere a Bari vecchia.
Nel XII secolo il porto di Bari, come i porti di Trani e Barletta, divenne un punto di riferimento nevralgico per la partenza delle truppe crociate guidate da Boemondo e dal cugino Tancredi.
Nel 1122 la città di Bari, grazie ai Normanni, strinse un’importante alleanza commerciale con la solita Venezia per il dominio dell’Adriatico e delle rotte verso gli emporia orientali.
Dieci anni dopo, re Ruggero II iniziò la costruzione del castello di Bari, ma papa Innocenzo II, oppositore della dominazione normanna nel Meridione italico, fomentò una rivolta popolare contro il sovrano normanno.
Alla fine del XII secolo furono conclusi i lavori della Basilica di San Nicola, che diventerà l’emblema della città e uno dei massimi esempi dell’arte romanica pugliese.
Nel 1215 salì al trono Federico II di Svevia che distrusse ogni forma di autogoverno cittadino e nel 1231 promulgò a Melfi le Leggi del Regno delle Sicilie. Cosi la Puglia si ritrovò divisa tra Terra di Bari, Terra d’Otranto e Capitanata.
Bari nel ‘200 accrebbe ancor più il suo prestigio sui mari e strinse rapporti con le principali città mercantili della penisola italica: Genova (nel 1200), Venezia e Pisa (nel 1220).
Alla morte di Federico II diverse città si ribellano agli Svevi, ma nel 1251 furono tutte riprese da Manfredi, che fu incoronato a Foggia re di Sicilia e di Puglia nel 1256.
Nel 1266 Manfredi fu sconfitto e ucciso a Benevento e il francese Carlo d’Angiò, chiamato da papa Clemente VI in suo soccorso, divenne nuovo re del Sud Italia. Egli rafforzò tutti i porti pugliesi e riordinò militarmente il Regno.
Alla fine del XIII secolo tutta la Puglia, tra cui Bari, fu travolta da una durissima crisi politica ed economica che durerà fino all’alba dell’Età Moderna.
Cosa vedere a Bari: i 3 itinerari culturali
Oggi è estremamente difficile ricostruire l’aspetto dell’antica città di Bari prima del Mille e per questo capire nel dettaglio cosa vedere a Bari è molto importante per evitare di perdere tempo prezioso.
La città vecchia ha conservato importanti monumenti che possono darci informazioni sulla cultura e sulle tradizioni locali del Medioevo.
In questa guida, che ti aiuta a capire cosa vedere a Bari, voglio soffermarmi solo su Bari vecchia, che rappresenta il nucleo urbano medievale.
La maggior parte dei turisti in viaggio a Bari non sanno cosa nascondono davvero i vicoli di Bari vecchia, ma conoscono la città soltanto per quei luoghi meglio sponsorizzati dai tour operator: la Basilica di San Nicola, i palazzi storici di via Sparano e il lungomare.
Al contrario, leggendo questa guida di viaggio, avrai tutte le informazioni necessarie per seguire un itinerario culturale originale, alternativo e inedito. Capirai esattamente cosa vedere a Bari come se avessi al tuo fianco un barese.
Tutti i tre itinerari culturali medievali di cui sto per parlarti sono segnati nella mappa di Bari che trovi in alto. Per ciascuno ho indicato le tappe culturali da seguire e i migliori punti di ristoro dove assaggiare piatti tipici della tradizione barese.
1 Alla scoperta di Bari vecchia
Ogni vacanza a Bari che si rispetti passa per i vicoli di Bari vecchia. Il primo itinerario che ti propongo, per visitare Bari come un barese, è quello che attraversa tutta la penisola della cittadella medievale.
Seguendo questo percorso potrai vedere le chiese minori della Bari medievale, fulcro degli antichi quartieri, i resti di alcune casetorri e i mille arredi urbani che spesso, troppo spesso, passano inosservati.
Il percorso inizia da strada San Benedetto, un vicolo che parte da corso Vittorio Emanuele II.
Al civico 15, un anonimo portone nasconde il chiostro del monastero di San Sebastiano, fondato nel X secolo.
Qui furono ospitate le reliquie di San Nicola appena giunte da Mira nel 1087. Il monastero sorgeva fuori dalle mura della città ed era munito di torri e fortificazioni. Solo nell’XI secolo entrerà a far parte del nucleo urbano.
Per entrare e vedere i resti del chiostro, devi avere un permesso speciale lasciato dal Comune o affidarti al lasciapassare… della famiglia che abita nel palazzo! Con la cortesia e le buone maniere a Bari ti verranno aperte tutte le porte che vorrai, quindi non esitare a chiedere di poter entrare per visitare i resti del monastero medievale.
Naturalmente il chiostro non è una traccia isolata, ma fa parte di un complesso che si distende sotto i piedi dei baresi e occupa un intero isolato. Per ovvie ragioni non potrà mai essere messo del tutto in luce dagli archeologi, ma la seconda tappa del nostro itinerario culturale potrebbe farti capire meglio com’era questo importante convento.
Poco distante dal civico 15, accanto al cancello che porta sulla terrazza Miramare, sempre su strada San Sebastiano, troverai la Chiesa settecentesca di San Michele.
All’interno sono nascosti altri resti di quello che viene considerato dai baresi “il monastero dei Templari“. Per accedere dovrai, anche qui, affidarti alla tua intraprendenza e chiedere ai custodi di aprirti la botola che conduce all’antico e misterioso monastero. Una tappa per veri avventurieri!
Purtroppo l’accesso non è sempre consentito, perché la cripta è spesso invasa dall’acqua.
Per farti capire meglio di cosa parlo, ho scovato per te il racconto di chi è riuscito nell’impresa di accedere al leggendario monastero di San Sebastiano.
Il nostro itinerario intanto prosegue verso la terza tappa, che si trova lungo vico dè Gironda. Qui troverai una casa medievale e, alzando gli occhi al cielo, potrai ammirare le decorazioni del secondo piano, che coronano una bifora e due monofore medievali. Davvero bellissime!
Prosegui su strada della Torretta e dirigiti verso piazza Mercantile. La celebre piazza con la famosa Colonna della giustizia: l’unico arredo urbano medievale sopravvissuto fino a noi.
Mi hanno raccontato che un tempo i debitori fraudolenti venivano incatenati e lasciati alle sevizie del popolo. In realtà il monumento fu costruito nel 1003, dopo la liberazione di Bari da parte dei veneziani e rappresenterebbe proprio il leone di San Marco. Solo in un secondo momento fu spostato in piazza Mercantile e adibito a gogna per i debitori insolventi.
Al collo del leone la scritta “Custos justiciae” (custode di giustizia) la dice lunga sulla sua funzione nella società barese.
Piazza Mercantile era luogo d’incontro di mercanti e aristocratici, che si riunivano per scambiarsi pregiate mercanzie e prendere decisioni importanti di carattere politico, amministrativo ed economico.
Prosegui nella Corte del Catapano e giungerai davanti alla Basilica di San Nicola.
Oltre all’immensa Basilica di San Nicola, di cui ti parlerò nel secondo itinerario culturale, trovi in Piazza San Nicola la chiesa di San Gregorio Armeno.
Costruita alla fine del X secolo, è l’unica chiesa della Corte del Catapano a non essere stata distrutta per lasciare il posto alla Basilica dedicata al Santo patrono. La Chiesa di San Gregorio rappresenta una delle chiese romaniche più antiche di Bari e custodisce nel nome il ricordo della cultura bizantina, che per secoli ha caratterizzato la Terra di Bari.
All’interno della Chiesa troverai di sicuro molto interessanti le statue di legno dei Misteri della passione, portate in processione, negli anni dispari, ogni Venerdì Santo. Durante gli anni pari, invece, vengono portate in processione le statue della Chiesa della Vallisa. Questa usanza non è medievale, ma deriva da un decreto vescovile del 1825, promulgato da monsignor Michele Basilio Clary per porre fine alle rivalità tra le due confraternite parrocchiali.
Esci dalla Chiesa e prosegui sotto l’arco acuto angioino, che permette di accedere in piazza dei LXII Marinai.
Prosegui e imbocca strada Martinez, al civico 5, troverai i resti di una splendida casatorre medievale. Strada Martinez immette in strada Santa Maria del Buon Consiglio, dove puoi ammirare i suggestivi ruderi della Chiesa omonima.
La leggenda narra che la Chiesa fu teatro di un acceso scontro tra nobili e popolani sull’abolizione di alcuni privilegi aristocratici, tra cui il diritto di accompagnare le spose all’altare del popolo. La Chiesa si chiamava infatti Santa Maria del Popolo e dopo gli scontri cittadini venne ribattezzata Santa Maria del Buon Consiglio.
Le strutture che puoi vedere oggi (due file di colonne con basi e capitelli) forse appartengono alle ristrutturazioni avvenute nell’XI secolo e non alla struttura originaria del X secolo.
Tornando indietro in direzione piazza Mercantile, fulcro di Bari vecchia, lungo via Palazzo di Città noterai di sicuro Palazzo d’Amely: un palazzo settecentesco che nasconde i di resti una casa solariata medievale, ovvero una casa con il piano terra in pietra e il primo piano, un tempo, in legno.
Poco distante si trova un altro palazzo di fondazione medievale: Palazzo Zizzi.
Un edificio medievale ampiamente restaurato nel XVI secolo da Onorato Zizzi, medico alla corte di Bona Sforza. Il Palazzo presenta tanti archi obliterati dalle varie ristrutturazioni. Le finestre al primo piano sono architravate, ma si intravedono gli archivolti originali; secondo e terzo piano presentano ancora le monofore così come erano originariamente nel Medioevo.
Siamo giunti alla fine del primo itinerario culturale. Sarai sicuramente stanco e vorrai riposarti a mangiare un boccone.
Nelle vicinanze non conosco ristoranti e panifici, ma se sei diretto nel centro nuovo di Bari, ti consiglio a occhi chiusi i tipici panzarotti con le cime di rape del Panificio El Focacciaro. Una delizia!
In breve
- Tempistica consigliata: mezza giornata
- Cosa vedi: chiese medievali di Bari vecchia e resti di casetorri
- Costo: gratuito
2 Il Castello e la Basilica di San Nicola
Il secondo itinerario culturale ti conduce a scoprire i due monumenti più conosciuti di Bari vecchia. Se sei intenzionato a organizzare una vacanza a Bari non puoi escludere dal tuo tour culturale questi due luoghi.
Se a un barese chiedi cosa vedere a Bari lui ti risponderà di sicuro “il Castello normanno e San Nicola”.
Anche se sono solo due luoghi d’interesse storico, ti consiglio di considerare per la loro visita mezza giornata. Questo per due motivi:
- di solito sono luoghi affollati di turisti e fedeli;
- hanno una storia talmente interessante che non puoi conoscerla a metà.
Come scrivo spesso negli articoli di questo blog, la fretta non aiuta mai, anzi è uno dei mali che affligge il turismo di massa.
Castello di Bari
Il Castello è la nostra prima tappa.
La cinta muraria esterna con i possenti bastioni a lancia non è propriamente medievale. Fu costruita nella prima metà del ‘500 ai tempi di Isabella d’Aragona e Bona Sforza. Il nucleo interno quadrangolare, invece, è di origini medievali.
La fondazione della primissima fortezza di Bari, risale all’età antica. In seguito i bizantini, dopo il loro insediamento nella città, costruirono, sui resti della fortezza antica, una loro roccaforte, che garantisse il controllo del porto e dei quartieri della cittadella.
Ci tengo a ricordarti che secondo alcune fonti il porto medievale di Bari si trovava sul versante del castello.
Il Castello normanno risale agli inizi del XII secolo e fu costruito per volere di Ruggero II. Nel ‘200, durante una rivolta popolare, parte del castello fu distrutto e l’Imperatore Federico II avviò i lavori di ricostruzione potenziando i bastioni e il sistema difensivo.
Sotto il dominio angioino e aragonese il Castello subì importanti modifiche, che stravolsero per sempre la struttura iniziale. I bastioni furono irrobustiti per attutire meglio i colpi delle nuove armi da fuoco.
Nel ‘500 l’edificio fu donato alla famiglia Sforza, che contribuì a un nuovo rafforzamento della cinta muraria.
Successivamente, sotto i Borbone, il Castello fu utilizzato prima come carcere cittadino e poi caserma militare.
Oggi il Castello è parzialmente visitabile.
Potrai ammirare il fossato, che circonda tre lati del Castello a eccezione dell’ala nord (un tempo bagnata dal mare) e l’accesso al portale d’ingresso, che si trova sul lato sud ed è difeso da un ponte di pietra e alti bastioni.
Appena entrato nel cortile centrale ti si porrà davanti il maschio svevo. Lo riconoscerai pur non volendo, perché è il torrione più alto di tutti. Dopo l’archivolto scolpito, entri nel vestibolo coperto da due volte a crociera e da lì accedi al cortile su cui si apre la bellissima loggia colonnata di epoca federiciana. Meravigliosa!
L’interno del castello ospita una bellissima gipsoteca, che conserva calchi e copie di sculture di epoca medievale. Una sezione inoltre è dedicata a un piccolo museo archeologico, che espone i reperti rinvenuti dagli archeologi durante gli scavi dislocati in diversi punti di Bari vecchia.
Se esci dal Castello e segui strada Ruggero Normanno (sul lato sud del castello) e poi strada Tresca, troverai un Palazzo con finestre medievali, che un tempo era parte integrante del Castello.
Se vuoi provare un’esperienza molto suggestiva, ti consiglio di inserire tra le cose da fare a Bari in notturna il visitare l’esterno del castello di sera. L’illuminazione ti permetterà di distinguere le singole parti del castello e di ammirare le luci del porto. Un’esperienza molto romantica.
Orari di apertura del Castello:
- 9.30-18.30 tutti i giorni (compresa la domenica);
- Nel periodo invernale possibile giorno di chiusura settimanale lunedì o mercoledì.
Prezzo del biglietto:
- 0-18 anni gratuito
- 18-25 anni 1,50 euro
- Adulti 3,00 euro
Basilica di San Nicola
Uscito dal Castello imbocca via Ruggero II e poi strada Tresca, da qui procedi per via delle Crociate e supera l’arco ogivale angioino. Ti ritroverai in piazza San Nicola e poi in piazza Urbano II.
Ti si staglierà davanti l’imponente facciata della Basilica di San Nicola e di fronte la cancellata dell’Ospizio dei Pellegrini.
Appena dietro l’Ospizio si trova il Museo Diocesano di San Nicola, con la raffinata collezione di arredi liturgici.
Orari del museo:
- Dal lunedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.00.
Dopo aver visitato il Museo Diocesano, sei pronto per superare la soglia della bellissima basilica romanica dedicata a San Nicola. A mio parere una delle chiese più belle d’Italia.
Molti turisti pensano che sia la cattedrale e anche io da bambino lo pensavo. In realtà questa è la Chiesa del Santo Patrono, mentre della Cattedrale ti parlerò nel prossimo itinerario culturale.
La Basilica presenta tutte le caratteristiche dello stile romanico, ma quello che davvero non puoi perdere sono la Cattedra dell’abate Elia e la suggestiva cripta, dove sono custodite le spoglie del Santo eponimo.
Per tutte le informazioni sull’architettura della Basilica, ti consiglio di leggere questa pagina.
Molto suggestiva è la Festa della Traslazione, che si svolge ogni 9 maggio dell’anno e ricorda il trasporto delle reliquie di San Nicola da Mira (Licia, Turchia) a Bari ad opera di 47 marinai baresi.
La Festa della Traslazione di San Nicola viene celebrata anche dalla comunità ortodossa. Non tutti sanno, che la comunità ortodossa segue il calendario giuliano, quindi celebra questa importante Festa 13 giorni dopo la comunità cattolica, ovvero il 22 maggio.
La Festa è molto suggestiva e coinvolge tutta la città. Ti consiglio di organizzare la tua vacanza a Bari in concomitanza di questa ricorrenza. Verrai catturato dai festeggiamenti, che prevedono un pittoresco corteo storico in abiti medievali e una suggestiva celebrazione liturgica, che rievoca l’atmosfera dei giorni in cui al Santo furono aperte le porte della città di Bari.
Orari Basilica:
- Dal lunedì al sabato 7.00 – 20.30
- Domenica 7.00 – 22.00
Ingresso libero
Per maggiori informazioni dai un’occhiata al sito ufficiale della Basilica di San Nicola. Trovi anche informazioni aggiuntive che possono aiutarti a capire meglio cosa vedere a Bari per personalizzare il tuo viaggio culturale.
3 Cattedrale di Bari e dintorni
Partenza per il terzo e ultimo itinerario culturale da piazza San Nicola, vicino la Chiesa di San Gregorio.
Percorri via delle Crociate, che prosegue e diventa strada del Carmine. Imbocca strada San Marco e nel vicolo potrai ammirare una tipica casa medievale detta a gaipho, cioè con un balcone sorretto da archetti.
Dopo pochi passi sarai arrivato alla prima tappa di questo itinerario culturale: la Chiesa di San Marco dei veneziani.
Fu costruita agli inizi dell’XI secolo sui resti di una chiesa bizantina per celebrare la cacciata dei saraceni avvenuta nel 1002. Per ringraziare la flotta veneziana del doge Pietro Orseolo II, che aveva liberato la città e messo in sicurezza i mari baresi, la Chiesa fu dedicata al Santo patrono di Venezia.
In questo periodo si stabilì nella città di Bari una colonia di veneziani, che contribuirono al miglioramento della Chiesa di San Marco.
All’esterno della Chiesa potrai ammirare la semplice facciata romanica a spioventi, inquadrata da paraste. Il rosone che si apre alla sommità della facciata non è medievale, ma fu aggiunto nel ‘500. L’interno della Chiesa è stato rimaneggiato ed è difficile riconoscere la struttura originaria.
Sempre all’esterno, tutt’intorno alla Chiesa, si possono ancora scorgere i resti del quartiere veneziano, con chiari riferimenti agli ambienti della Serenissima.
Dopo aver esplorato l’antico quartiere veneziano, ritorna su strada del Carmine e dirigiti verso la Cattedrale di San Sabino.
L’area dove oggi sorge la Cattedrale è stata abitata senza interruzione dall’epoca romana. Nell’VIII secolo proprio qui sorgeva il primo episcopio, del quale sono stati ritrovati i meravigliosi mosaici pavimentali. Questo edificio venne abbattuto tra IX e X secolo per lasciare il posto all’Episcopio di Santa Maria collegato a un battistero.
Probabilmente l’antico battistero della Cattedrale di Santa Maria corrisponde all’attuale “trulla”, accanto alla fiancata nord della Cattedrale odierna.
Nel 1034 l’Arcivescovo di Bisanzio fece demolire la Cattedrale di Santa Maria e iniziò i lavori di costruzione di una nuova Cattedrale. Tuttavia sarà l’Arcivescovo e abate benedettino Elia a trovare nel succorpo della Cattedrale le reliquie di San Sabino e a iniziare la ristrutturazione dell’edificio per dedicarlo al Santo.
Nel XII secolo, dopo varie vicissitudini, iniziarono i lavori dell’attuale Cattedrale. Secondo la tradizione, nel XIII secolo Marino Filangeri, canonico della Cattedrale di Salerno e poi di Bari, commissionò le migliorie della Cattedrale di San Sabino a Peregrino da Salerno. Per questo motivo l’attuale Cattedrale di Bari ricorda molto gli ambienti salernitani.
Dopo aver ammirato gli interni della Cattedrale, dirigiti verso la cripta. Sulla sinistra troverai l’ingresso al Museo del Succorpo della Cattedrale. Un museo archeologico davvero ben curato. All’interno sono esposti i resti degli episcopi più antichi, le rovine di età romana e gli splendidi mosaici pavimentali.
Un museo archeologico della serie: “Ecco cosa vedere a Bari se sei un addetto ai lavori!”.
Orari:
- Lun: 9:30 – 16:00
- Mar: 9:30 – 12:30
- Mer: 9:30 – 16:00
- Gio-Ven: 9:30 – 12:30
- Sab: 9:30 – 16:00
- Dom: 9:30 – 17:00
Prezzi del biglietto:
- Intero 3,00 euro
- Bambini (6-13 anni) 1,50 euro
- Ragazzi (14-18 anni) 2,00 euro
- Sotto i 6 anni – sopra i 75 anni – disabili gratuito
Ulteriori informazioni puoi trovarle sulla pagina del Museo.
Proseguiamo il nostro itinerario su cosa vedere a Bari come se venissi guidato da un barese doc.
La prossima tappa è il cosiddetto Isolato 49, che si affaccia su largo San Sabino. Un complesso di case medievali rimasto intatto, dove puoi distinguere le singole casetorri.
Voglio ricordarti che le casetorri, tipiche strutture abitative del Medioevo, venivano costruite sia per scopi urbanistici, sia per scopi militari. L’urbanistica medievale prediligeva le costruzioni in verticale, in altezza, a discapito di quelle in orizzontale, che richiedevano un maggiore consumo di suolo. Le famiglie che costruivano casetorri, spesso le utilizzavano anche come segno di prestigio e di forza militare. Queste alte case, quando la città era sotto attacco, fungevano da veri e propri bastioni difensivi.
Se hai voglia di continuare la visita della cittadella medievale, ho rintracciato per te una lista di 24 chiese minori di Bari vecchia. Sono tutte storiche (dal Medioevo ai primi del Novecento) e di alcune te ne ho già parlato, ma vale la pena visitarle tutte, perché sono molto suggestive e, la maggior parte, sono sconosciute ai turisti che visitano Bari per la prima volta.
Con queste altre 24 chiesette avrai un’ampia scelta per capire cosa vedere a Bari vecchia. In questo modo potrai anche pensare di personalizzare qualche dettaglio degli itinerari culturali che ti ho proposto in base alle tue necessità e conoscenze culturali.
Dopo aver visitato l’Isolato 49 sono sicuro che sarai affamato e vorrai riposarti un attimo. Nei dintorni, a pochi metri dall’ultima tappa, trovi il Panificio Santa Rita. Devo dirti la verità, ogni volta che faccio ritorno a Bari e chiedo dove mangiare un’ottima focaccia barese, mi viene indicato sempre questo panificio. Ora fornisco a te l’informazione, fammi sapere se ne sei uscito soddisfatto.
Siamo così giunti alla fine del terzo e ultimo itinerario culturale. Ciascuno, te lo ricordo per evitare dubbi, è pensato solo per i veri appassionati di Medioevo e aiuta a capire cosa vedere a Bari vecchia come se avessi un barese al tuo fianco.
Se ti interessa esplorare la città seguendo le tracce della storia di Bari e non soltanto quelle relative al Medioevo, dai un’occhiata a questa pagina. Trovi 4 itinerari culturali che ti permetteranno di conoscere tante nuove sfaccettature di Bari vecchia.
Fammi sapere nei commenti se questa guida ti è stata utile e non esitare a scrivermi se hai bisogno di ulteriori suggerimenti su cosa visitare a Bari.
Buon viaggio e ricordati di rispettare sempre il luogo e i monumenti che visiti. Il loro futuro dipende anche da te!
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