Visitare la Toscana può rivelarsi un’esperienza unica. Come forse già sai è una delle regioni italiane con più borghi medievali. Anghiari è uno di questi piccoli centri. Cinto da imponenti mura che al tramonto del Medioevo fecero da sfondo a una feroce battaglia, che Leonardo provò a ricordare in una delle sue opere, purtroppo mai completata e andata perduta. Anghiari ha una lunga storia, che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Con questo articolo ti voglio portare in una terra ricca di fascino e farti scoprire tutti quei luoghi che, durante la visita, ti permettono di conoscere meglio la storia di Anghiari, uno straordinario borgo medievale.
Anno del signore 1440. È il tramonto di tre giorni di scontri che alla fine vedono le truppe milanesi dei Visconti sbaragliate dall’esercito guidato dalla Repubblica di Firenze. Muoiono circa novecento uomini in uno scontro feroce e sanguinario. Le mura di Anghiari fanno da cornice allo scontro, alte, imponenti pronte a lasciar passare il vincitore tra i contendenti. Sessantatré anni dopo, nel 1503, Leonardo da Vinci fu incaricato di commemorare quell’evento in Palazzo Vecchio a Firenze nel Salone del Maggior Consiglio, a monito delle imprese della famiglia de’ Medici e dei suoi alleati. L’opera sfortunatamente rimase incompiuta, probabilmente danneggiata da un calcolo sbagliato durante il processo di essiccamento. Anni dopo le stesse pareti furono affrescate da Giorgio Vasari e dai suoi allievi.
Anghiari si trova nella provincia di Arezzo, lungo l’Alta Valle Tiberina che conduce fino a Roma. Il borgo è stato selezionato tra i borghi più belli d’Italia e ha ricevuto la bandiera arancione dal Touring Club Italiano, come uno dei più interessanti siti culturali d’Italia.
Sembra che il tempo ad Anghiari si sia fermato. Camminando tra gli stretti vicoli, sul camminamento delle mura, tra le case torri in pietra e legno e le piazzette affrescate, senti ancora il profumo del Medioevo. Ovunque trovi ottimi spunti panoramici e vieni catturato dalle pittoresche scene di vita quotidiana che ti appaiono davanti ogni qual volta incroci un laboratorio, una bottega, una cucina, un mercato.
La storia di Anghiari
La storia di Anghiari inizia in un’epoca remota (il Pleistocene Medio) quando giunsero nella Valle Tiberina i primi gruppi di cacciatori, che decisero di accamparsi sui terrazzamenti alluvionali formati dall’azione erosiva del fiume Tevere. Secoli dopo, le stesse terre furono sede di un insediamento etrusco, conquistato dai romani decisi a espandere i propri territori oltre i confini di Roma. Così Anghiari entrò a far parte di quello che sarebbe diventato il più temuto Impero del Mediterraneo.
Tuttavia è nel Medioevo che Anghiari prende l’aspetto che tutti noi oggi conosciamo. Il nucleo originario dell’abitato risale all’XI secolo quando un gruppo di monaci Camaldolesi fondarono il monastero di S. Bartolomeo e la chiesa della Badia, oggi considerata il più antico luogo di culto del borgo. I monaci provvidero a bonificare le terre paludose, a mettere a coltura nuovi campi e far rinascere un territorio che dopo la caduta dell’Impero Romano era stato completamente abbandonato. Nel XII secolo Anghiari diventa un importante castello e l’antico monastero di S. Bartolomeo viene trasformato in cassero, dove risiedeva il castellano con la sua famiglia. Nel 1164 fece tappa tra le mura di Anghiari l’arcivescovo di Canterbury Thomas Becket. Egli ricevette in dono dai signori di Anghiari alcune carbonaie e fu concesso agli Spedalieri di S. Antonio, che facevano parte del suo seguito, di costruire un oratorio, sul quale un secolo più tardi fu costruita la chiesa di S. Agostino. Nel Duecento il castello divenne un centro nevralgico per il controllo della viabilità e degli scambi commerciali che dall’interno raggiungevano le grandi città e la costa.
Cosa vedere ad Anghiari
Uno degli edifici più significativi di Anghiari che ti consiglio di visitare è la torre dell’orologio, detta il Campano. Quest’ultima fu costruita nel 1323 e andò distrutta nel 1502. Solo nel Seicento venne ricostruita e vi fu inserito l’orologio, che ad oggi è uno dei più antichi d’Italia dopo quello di Palazzo Vecchio a Firenze.
Da non perdere è anche il Palazzo Pretorio, l’antica residenza dei podestà e dei vicari della Repubblica Fiorentina, che mostra sulla facciata principale i segni delle ristrutturazioni subite nel corso dei secoli (finestre con archi a tutto sesto obliterati, affreschi sotto la loggia e stemmi in terracotta e in pietra). Nel Rinascimento il palazzo fu ampliato e furono inglobate alcune case torri medievali, come avvenne del resto per altri palazzi della Toscana (ad esempio a Pisa per l’attuale Palazzo della Scuola Superiore Normale).
Un altro elemento distintivo di Anghiari sono le possenti mura, che durante i secoli del Basso Medioevo furono soggette a diverse sistemazioni che le dotarono di due nuove porte, quella di S. Angelo e quella di S. Martino, e di un torrione, vicino la chiesa di S. Agostino.
Infine non posso dimenticare l’inconfondibile “dritta” (Corso Giacomo Matteotti), una strada ripidissima che attraversa tutto l’abitato, che sicuramente sarà la prima cosa che noterai avvicinandoti alle mura di Anghiari.
Musei
Museo della Battaglia di Anghiari
Il Museo della Battaglia di Anghiari, al di là del nome “attira turisti”, è molto interessante e narra la storia del borgo dalle origini preistoriche fino al XIX secolo. Il museo è ospitato in una sede d’eccezione, il Palazzo del Marzocco, costruito nel Cinquecento. Il suo nome è legato alla statua del Marzocco fiorentino, costruita nel 1526, poco distante dal Palazzo. Il percorso si sviluppa su tre piani:
- dedicato alla descrizione del paesaggio della Valtiberina e alla vita dei primi insediamenti fino alla conquista dei romani;
- racconta la storia medievale, con un plastico dedicato alla famosa battaglia e al dipinto perduto di Leonardo;
- entrerai in un’armeria con l’esposizione delle armi da fuoco utilizzate tra Sette e Ottocento.
Puoi visitare il museo da solo in piena libertà o con una guida. Ti consiglio di visitarlo autonomamente, perché i pannelli e le ricostruzioni sono molto intuitivi e avrai tutto ciò che ti occorre sapere per conoscere la storia di Anghiari. Lo staff del museo organizza tutto l’anno passeggiate per conoscere meglio il territorio dell’aretino e le bellezze storiche che offre. In primavera ed estate è anche possibile visitare il giardino del Palazzo, chiuso in autunno e inverno per motivi di sicurezza. La maggior parte dei contenuti dei pannelli è trascritta anche in formato Braille.
Orari
Novembre-Marzo |
9.30-13.00 |
14.30-17.30 |
Aprile-Novembre |
9.30-13.00 |
14.30-18.30 |
Chiuso solo il 25 dicembre.
Prezzi
Intero |
3,50 euro |
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Ridotto |
2,50 euro |
Studenti fino a 25 anni, over 65, docenti, giornalisti, gruppi da 15 persone, soci Touring Club |
Gratuito |
Under 14, guide turistiche, soci Edumusei Card, disabili |
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Visite Guidate |
30 euro a gruppo |
Gruppi fino a 9 persone (accompagnatori esclusi) |
Visite Guidate |
3,00 euro a persona |
Gruppi fino a 10 persone |
Se sei intenzionato a visitare anche gli altri musei di Anghiari e del territorio circostante puoi richiedere in biglietteria la Valtiberina Musei Pass, che ti permetterà di accedere a sconti e tariffe agevolate sugli ingressi degli altri musei convenzionati.
Dopo aver pagato il biglietto nel primo museo ti verrà rilasciato un tagliando pass da esibire nelle altre strutture, con il quale avrai diritto alla riduzione sul prezzo intero. Il pass non è nominativo e non ha scadenza, quindi potrai utilizzarlo anche per un secondo soggiorno in Valtiberina. Trovi ulteriori informazioni utili qui.
Museo Statale
Il Museo Statale di Anghiari è ospitato all’interno del quattrocentesco Palazzo Taglieschi, appartenuto alla nobile e ricca famiglia dei Taglieschi, frutto dell’unione di diverse case torri medievali. Questo aspetto peculiare, ma tipico del Tardo Medioevo, è visibile passeggiando per le stanze del museo dove potrai ammirare i lavori di ristrutturazione delle costruzioni precedenti al Palazzo.
Dopo aver accolto le famiglie più bisognose di Anghiari nel Dopoguerra, il Palazzo fu ristrutturato in modo tale da preservare l’aspetto autentico, in particolare i restauratori fecero molta attenzione alla conservazione dei caminetti, delle decorazioni sulle pareti, dei soffitti in legno e dei portali in pietra.
Nel 1959 il Palazzo fu donato allo Stato Italiano dall’ultimo proprietario, il sacerdote don Nilo Conti, e facendo fede alle sue volontà testamentarie fu trasformato in museo. Il percorso museale è quello classico con esposizioni in vetrina e purtroppo, come molti altri musei d’Italia, con gli interni semi-vuoti e i pannelli pieni di tecnicismi. Tuttavia puoi apprezzare il perfetto stato di conservazione della casa e delle sue decorazioni.
Dalla loggia d’ingresso segui un percorso che, dislocato su quattro piani, ti porta a visitare l’autentica casa di un mercante del Quattrocento. Sul piano terra trovi frammenti scultorei che raccontano alcuni aspetti della storia della Valtiberina, mentre sul piano nobile, dedicato alla scultura lignea e alle ceramiche della bottega dei Della Robbia, puoi osservare il capolavoro del Museo, la Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia (1420).
Al terzo piano, come nel Museo della Battaglia, sono esposte le armi anghiaresi, famose per la ricchezza delle decorazioni, e i dipinti del Cinquecento e del Seicento firmati da Giovanni Antonio Sogliani, Matteo Rosselli, Jacopo Vignali e Giovan Battista Ghidoni. Interessante è anche la raccolta di Madonnine agghindate che, unita alla collezione di don Nilo Conti ricca di ex-voto e figurine sacre, ricostruisce alcuni aspetti della devozione popolare.
Orari
Martedì, mercoledì, giovedì | 9.00-18.00 |
Venerdì, sabato, domenica | 10.00-19.00 |
Chiuso il lunedì, come tutti i musei statali; l’1 gennaio e l’1 maggio; il 25 dicembre.
Prezzi
Intero | 4,00 euro |
Ridotto | 2,00 euro |
Anche al Museo Statale puoi richiedere il Valtiberina Musei Pass o, se già ne sei in possesso, ricevere la riduzione sul biglietto.
Mercato
Se hai voglia di rivivere l’atmosfera di un mercato contadino in una location d’eccezione come Anghiari non puoi mancare al mercato del mercoledì che si tiene in Piazza Baldaccio, anticamente detta piazza Mercatale, dove dal 1388 i commercianti e i contadini si incontrano per concludere affari e vendere le proprie merci.
Dove mangiare cucina tipica
Sicuramente dopo aver visitato i musei vorrai fermarti un attimo e mangiare un boccone. L’aretino, come il resto della Toscana, ha una cucina tipica ricca di formaggi e salumi. Se vuoi mangiare qualche piatto tipico in un’atmosfera medievale non puoi rinunciare all’osteria il Feudo del Vicario, in via Garibaldi, 33, a qualche metro dagli ingressi dei due musei. Davvero un ottimo locale, con piatti gustosi adatti agli amanti della cucina tipica Toscana e del buon vino.
Concludi la giornata sulla torre dell’orologio per ammirare l’incantevole paesaggio rurale al tramonto. Le lunghe ombre dei cipressi, i boschi all’orizzonte e i colori caldi del cielo porranno fine ad una giornata piena di soddisfazioni.
Alcuni siti da tenere d’occhio se decidi di visitare Anghiari e di organizzare un tour in Toscana:
Una panoramica generale della cittadina per avere un’idea del bel posto che è Anghiari.
Un video tratto dallo sceneggiato Rai del 1971 La vita di Leonardo da Vinci, diretto da Renato Castellani, che racconta la storia de La Battaglia di Anghiari.
L’ultimo video è una puntata di Terra Incognita che ripercorre la storia della Battaglia di Anghiari, quella combattuta sul campo dall’esercito fiorentino e dal più numeroso esercito milanese.
Buon viaggio e ricordati di rispettare sempre il luogo e i monumenti che visiti. Il loro futuro dipende anche da te!
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