Cosa vedere in Salento? Una domanda che molti si pongono. Il Salento è una delle mete più ambite d’Europa. Un mare unico, ma, tra le cose da vedere in Salento, ci sono anche luoghi storici e siti archeologici meravigliosi. Seguire questo mini tour è un’occasione imperdibile per conoscere meglio la storia dei Messapi, gli antichi abitanti del Salento.
Cosa vedere in Salento: la storia dei Messapi
Durante l’Età del Ferro la Puglia era abitata dagli Iapigi, un’antica popolazione nata, si pensa, dall’unione di diverse culture: greca, illirica e appenninica.
Dal VIII secolo a.C. la popolazione iapigia si divise in tre popolazioni culturalmente autonome: i Dauni nel Gargano, i Peuceti nelle murge baresi e i Messapi nel Salento.
Questa distinzione rimarrà invariata fino alla definitiva sottomissione della Puglia da parte dei romani nel 90 a.C., anno in cui Roma concesse il diritto di cittadinanza romana a tutti i popoli italici.
I Messapi furono la popolazione che più risentì dell’influenza greca. Dalle architetture alle produzioni, dai riti di sepoltura all’urbanistica, il Salento ha molti punti in comune con le civiltà elleniche.
Acerrima nemica delle popolazioni messapiche fu Taranto, unica colonia greca in terra pugliese.
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Tour del Salento Messapico: 5 tappe
Oria
Il nostro itinerario nel Salento inizia a Oria. In età messapica fu una delle città più importanti del territorio salentino.
Nel VII secolo a.C. sulla collina di Monte Papalucio viene impiantato un santuario dedicato alle dee della fecondità: Persefone e Demetra.
Papalucio è uno degli esempi più arcaici di santuario in grotta. Furono creati terrazzamenti per permettere ai fedeli di raggiungere la grotta sacra. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce migliaia di reperti, identificati come offerte votive. I più importanti e ricorrenti erano i pettorali in lamina d’argento dorato e le statuine di terracotta.
Le ceramiche recuperate nel Santuario di Monte Papalucio fanno riferimento a un rituale sacro che comprende: la purificazione, i sacrifici, l’offerta di primizie e il consumo di pasti sacri.
Per osservare le ricostruzioni archeologiche del Santuario devi recarti a Ugento e visitare il Museo archeologico.
Ugento
Il nostro viaggio in Salento prosegue a Ugento. Città messapica ricordata per le imponenti mura, ancora oggi visibili. Le mura si articolano in un percorso di quasi 5 km con una superficie di circa 145 ettari. Ugento era decisamente la città messapica più estesa del Salento.
Lungo il tracciato murario si aprivano 11 porte, che davano riparo alla popolazione limitrofa in caso di necessità. Le mura erano difese da imponenti torri a pianta quadrangolare localizzate nei punti strategici. Circondava le mura un fossato, scavato nella roccia e utilizzato anche come cava per il materiale da costruzione.
Anche le necropoli e l’abitato sono stati a lungo studiati dagli archeologi. Ma di sicuro il manufatto più importante e conosciuto di Ugento è la statua di Zeus: il famoso Zeus di Ugento. Per vedere la statua originale devi recarti al Museo nazionale archeologico di Taranto.
Lo Zeus di Ugento fu trovato nel luogo dove si ipotizza l’esistenza di un santuario con un recinto scoperto e un tempio di tipo greco.
Sito ufficiale del Sistema museale di Ugento:
http://www.sistemamusealeugento.it/
Guida alla visita del Museo archeologico di Ugento:
http://findingtravel.it/ugento-perla-del-salento/
Vaste
Vaste fu un’altra città molto importante della Messapia. Una delle scoperte più importanti per Vaste è l’Ipogeo delle Cariatidi, le quali ricordano molto quelle dell’acropoli di Atene.
Per conoscere nel dettaglio la storia messapica di Vaste ti consiglio di visitare il Parco dei guerrieri: un percorso museale che si estende da Vaste fino al vicino comune di Poggiardo.
L’ingresso è gratuito.
Maggiori informazioni puoi trovarle qui: http://www.museidelsalento.it/parco-dei-guerrieri-di-vaste
Muro Leccese
Anche Muro Leccese fu un abitato messapico e passeggiando per il paese potrai ammirare le imponenti mura messapiche. Non esiste un vero e proprio museo dedicato alla civiltà messapica, ma troverai lungo il percorso cartelli che sapranno indicarti la strada giusta per raggiungere gli antichi quartieri messapici.
Ne ha parlato in modo più approfondito Marco Piccinni nel suo blog Salogentis, ricco di informazioni sulla storia del Salento.
Leggi l’articolo: http://www.salogentis.it/2010/06/10/cunella-e-palombara-quartieri-messapici-a-muro-leccese/
Cavallino
L’abitato di Cavallino è uno dei luoghi messapici più misteriosi. Pensa che l’abitato nell’VIII secolo era uno dei centri più prosperi del Salento, con mura megalitiche e una superficie enorme. Poi, nel VI secolo a.C., per ragioni ancora molto dubbie, la città venne abbandonata.
Rispetto a tutte le altre città messapiche, Cavallino fu la prima città a essere organizzata in modo propriamente urbanistico. Mentre le altre città erano per lo più grandi insediamenti di capanne, Cavallino era divisa in quartieri e le case avevano pianta regolare con gli ambienti costruiti attorno a cortili centrali e affacciate sulla strada.
Per vedere con i tuoi occhi i grandiosi resti della Cavallino messapica, visita il Museo diffuso di Cavallino.
Aperto tutti i giorni (tranne il lunedì) e gratuito.
Il Museo diffuso racconta la storia del Salento dalle epoche più antiche, come quella Messapica, fino alla cultura rurale più vicina ai giorni nostri.
Si passa dai resti dell’insediamento antico alle caseddhe, le tipiche costruzioni in pietre a secco del Salento. Il luogo ideale dove passaggiare tra storia e natura, per dare alla mente e al corpo un momento di vero benessere.
Come avrai capito non c’è solo una cosa da vedere in Salento. Otre al bellissimo mare c’è una storia antichissima che vale la pena conoscere.
Se viaggi con i mezzi pubblici, ecco i contatti dove trovare orari e prezzi di treni e autobus. Indispensabili per seguire da solo questo breve itinerario tematico sull’archeologia messapica.
Buon viaggio e ricordati di rispettare sempre il luogo e i monumenti che visiti. Il loro futuro dipende anche da te!
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