Leggevo qualche giorno fa un articolo del Corriere della Sera dal titolo Una gita nel passato, gli history tours. Sempre più turisti sono stanchi degli estenuanti itinerari, stressanti e vuoti di contenuti, mentre cresce l’interesse per la storia territoriale, la conoscenza del passato e la voglia di seguire percorsi ragionati. Però c’è un problema, anzi tre. Gli stessi viaggiatori che vorrebbero seguire gli itinerari culturali quando iniziano a pianificare il loro viaggio incorrono in tre grossi problemi, che potrebbero compromettere l’intera e tanto attesa vacanza. In questo articolo voglio descriverti i tre problemi che attanagliano i viaggiatori che si approcciano per la prima volta al turismo culturale, raccontarti qual è la mia filosofia di viaggio e spiegarti come li ho risolti, magari potrebbe funzionare anche per te.
LA DISINFOMAZIONE SUL TURISMO CULTURALE
Il turismo culturale è generato dalla volontà di conoscere la cultura di un luogo diverso da quello nel quale si abita. Credo che anche tu abbia sperimentato la sensazione che si prova a scovare qualcosa di inaspettato, a trovarti davanti a un panorama unico che non vedrai mai in nessun altro posto d’Europa. Le esperienze consapevoli sono le migliori occasioni per imparare quanto sia bella la diversità.
Lo stress quotidiano può essere “curato” solo vivendo un’esperienza di viaggio ricca di emozioni forti e genuine: il turismo culturale è la formula perfetta. Puoi seguire le orme di personaggi illustri del passato, seguendo gli itinerari letterari. Programmare un tour giornaliero alla scoperta di una determinata corrente artistica, pianificando serrate tappe tra musei e gallerie d’arte. O semplicemente puoi lasciarti ammaliare dalla storia locale in tutte le sue sfaccettature: cibo, arte, paesaggio. Non credo si giusto parlare di mete belle o brutte, perché penso che ciascuna abbia qualcosa di unico da raccontare.
Però quello che molti viaggiatori fanno è seguire la massa alla ricerca della qualità. Il motivo è che le informazioni più popolari sul turismo convergono tutte nei soliti luoghi per alimentare il turismo di massa. I miei viaggi invece mi hanno insegnato che la qualità risiede nei luoghi più isolati, meno conosciuti, più piccoli. Quando inizi a pianificare un viaggio culturale in Europa cerca di avvicinarti alle piccole realtà, con solo qualche “toccata-e-fuga” nei luoghi molto affollati.
Allontanati dai luoghi presi d’assalto dai turisti. Diffida dalle tendenze della cultura dominante. Prendi le distanze dalle facili suggestioni.
Purtroppo però le fonti ci spingono proprio verso il turismo di massa ed è difficile prenderne le distanze. A maggior ragione che solo negli ultimi anni le realtà locali hanno iniziato ad adottare formule di ricezione turistica più dignitose e attente a valorizzare la qualità.
Oggi quando viaggi puoi contare su molti territori che stanno ritrovando la forza di valorizzare le culture e le risorse delle proprie realtà locali. Stanno ritrovando la dignità nelle proprie tradizioni e nei propri saperi. Ti garantisco che questi territori, spesso estremamente piccoli, sono i soli a preservare la genuinità culturale.
Il problema è che spesso noi viaggiatori siamo impreparati sul luogo che stiamo per visitare. Questo perché paghiamo l’assenza di un singolo luogo dove reperire informazioni serie, utili e complete.
Alcuni più pigri a questo punto si affidano ai viaggi culturali organizzati, ma ti sconsiglio fortemente di farlo, perché dopo poche ore l’unica cosa che vorresti fare è tornare a casa e riprendere la solita routine. Altri scelgono la strada del “fai-da-te”, spesso con scarsi risultati. Ogni giorno vengono buttate nella mischia una valanga di informazioni, che in pochi sanno come filtrare e selezionare. Il risultato è disastroso, soprattutto per chi è la prima volta che sceglie la strada dell’organizzazione “fai-da-te”. Ho sentito storie di viaggiatori che incoraggiati da foto spettacolari si sono fatti trascinare in percorsi vuoti, anonimi e disgraziatamente costosi.
Insomma se da una parte non c’è niente di più salutare per il corpo e per la mente che avventurarsi in un viaggio culturale in Europa, dall’altra è indispensabile saper filtrare le notizie e fare chiarezza nella confusione del web.
La migliore soluzione è quella di confrontare le fonti. Essere curiosi. Leggere più libri. Ascoltare più persone. Evitare le partenze affrettate. Ma se non hai tempo di fare tutto questo, dove puoi trovare informazioni utili sulle mete culturali? Leggi fino alla fine e lo scoprirai.
IL TEMPO
Alla mancanza di fonti autorevoli dove trovare materiale serio, utile e completo, si aggiunge la voglia di trovare la giusta soluzione per vivere il viaggio senza inutili perdite di tempo. Gli imprevisti possono capitare, ma è necessario prevederli e avere in tasca la soluzione più veloce. La cancellazione di un volo o il ritardo di un treno possono mettere in gioco l’intera vacanza? Per alcuni sì.
Io sono uno di quei viaggiatori spesso fin troppo attento alla pianificazione del viaggio. Ma sfido chiunque a dirmi che avere la soluzione pronta non sia dannatamente meglio, che perdere tempo a cercarla nel momento del bisogno.
Inizialmente, nel lontano 2009, mi ero illuso che la soluzione potesse essere ridurre il tempo della vacanza a uno, due, tre giorni al massimo. In realtà mi sbagliavo e ti dirò anche il perché. Tienilo a mente per le tue gite culturali future: le vacanze più brevi sono quelle più a rischio.
Fermati a pensarci un secondo. Se hai solo tre giorni a disposizione e proprio in quei giorni te ne succedono di tutti i colori, il viaggio diventa una disfatta totale. Il risultato è una vagonata di stress in più. Tutti i tuoi piani di conoscere, crescere ed esplorare vengono irrimediabilmente persi o rimandati a data da destinarsi.
Sai quante volte mi è successo? Tante. Perché poi la cosa più tremenda è che non solo sei tornato a casa insoddisfatto, ma hai buttato al vento tutti i risparmi che faticosamente avevi racimolato per quel viaggio culturale.
Sai, un tempo il turismo culturale era solo per le élite aristocratiche. Il cosiddetto Gran Tour è considerato l’antenato del viaggio culturale odierno. Da allora il cosiddetto fascino per l’esotismo è rimasto quasi del tutto invariato. A cambiare però sono altri fattori. Se è vero che le possibilità di spostamento sono maggiori e le frontiere più ampie, è vero anche che sono aumentati i rischi di incappare in qualche fastidioso imprevisto. La maggior parte degli imprevisti che mi sono capitati sono di tipo organizzativo.
Come fare a viaggiare con la tranquillità di avere tutte le soluzioni facili e veloci in tasca?
Ti mentirei se ti dicessi che ho una risposta. Sicuramente la soluzione NON è adottare la strategia del low cost, perché la legge “mangi come spendi” vale anche per i viaggi. Più spendi e maggiori sono le possibilità di vivere un’esperienza confortevole e costruttiva.
Il miglior consiglio che posso darti, perché l’ho dato a me stesso anni fa è questo: devi conoscere gli strumenti. Oggi ci sono strumenti straordinari che possono semplificarci la vita durante i viaggi. Non conoscerli e non usarli è una follia. Mi rendo conto che tra tutti i vari impegni non è facile per te trovarli e confrontarli tutti. Siccome questo è un problema comune a molti, compreso me stesso, ho deciso di raccogliere in un solo luogo le migliori risorse che mi sono state utili durante i miei viaggi. Mi hanno fatto risparmiare tempo (non denaro!) e hanno reso memorabile il viaggio culturale. La qualità, ahimè, non è quasi mai economica.
CONCLUSIONE
Il turismo culturale non deve essere pensato come il riempimento di una vacanza, ma come uno stile di vita e un impegno di crescita e arricchimento personale. Per fare questo devi essere sempre allenato ad avere il giusto approccio mentale. Io non perdo mai occasione per leggere libri di buona qualità in linea con i miei interessi e intervallare la “solita routine” con passeggiate all’aria aperta. Queste due abitudini, se mantenute, possono portarti a vedere il mondo sotto un’ottica diversa e di conseguenza far crescere in te la voglia di esperienze di viaggio costruttive. Il turismo culturale altro non è che un’esperienza di vita. Sta a te metterti nella condizione di renderla unica.
Lo sforzo più grande è acquisire la consapevolezza che per conoscere non occorre spostarsi a migliaia di chilometri da casa. Il rispetto per il proprio patrimonio culturale locale e il superamento del senso di diffidenza verso il diverso, sono i primi passi verso una mentalità più elastica. Senza questa, il turismo culturale non ha futuro.
In questi giorni si parla tanto delle trivelle che minacciano molti territori d’Italia (e non solo!). Ecco, firmare questa petizione è un buon modo per iniziare a rispettare il patrimonio culturale locale e non permettere che gli interessi di pochi compromettano la vita di luoghi e persone che un domani potrebbero diventare meta dei nostri viaggi culturali. L’unicità dei luoghi non è eterna.
In questo blog cerco sempre di raccogliere le migliori informazioni per permetterti di pianificare al meglio i tuoi viaggi culturali in Europa. Il mio intento è quello di selezionare e filtrare solo le notizie più utili. Se anche tu credi nella condivisione e vuoi aiutarmi in questa ardua impresa, indicami nei commenti quali sono le tue fonti di viaggio.
Mi auguro che questo articolo sia stato utile. La prossima volta che ti prepari a programmare un viaggio culturale in Europa, esplora questa mappa e scopri come visitare i territori europei in modo consapevole e costruttivo.
Buon viaggio e ricordati di rispettare sempre il luogo e i monumenti che visiti. Il loro futuro dipende anche da te!
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