A poche settimane dalla partenza per la Baviera ero convinto che Monaco fosse l’unica meta davvero degna di considerazione. Mi sbagliavo di grosso. Mi sono chiesto, prima di partire, cosa visitare in Baviera oltre a Monaco? E così ho fatto alcune ricerche tra web e biblioteca che mi hanno portato a definire il tour che ti sto per illustrare: l’itinerario delle chiese barocche della Baviera.
Cosa visitare in Baviera oltre a Monaco
Cosa visitare in Baviera è di certo una domanda che si fanno in molti. Monaco, la città del Bayern non quella del Principato, è una destinazione molto richiesta dai turisti italiani. Sarà forse la vicinanza ai nostri confini oppure un fascino che arriva da più lontano, i cui tratti sono da ricercare nella Storia?
Non ci crederai mai, ma tra le cose da vedere in Baviera c’è una festa imperdibile, che si tiene tra settembre e ottobre: l’Oktoberfest. La più grande e conosciuta festa europea della birra.
Quest’anno, mi sono detto, cosa visitare in Baviera se Monaco l’ho già vista? Era giunto il momento di cambiare percorso di viaggio. L’idea era quella di entrare a capofitto nella cultura bavarese, per conoscerla meglio.
Così ho iniziato a cercare altre cose da visitare in Baviera e, dopo aver visto le immagini di città carine vicine a Monaco e di borghi medievali lungo la Romantische Strasse, la scelta è ricaduta sulle chiese barocche.
Quale modo migliore se non quello di entrare in quelli che un tempo erano templi di cultura, le chiese? Pensa che in passato la grande maggioranza delle committenze d’arte proveniva da enti ecclesiastici (soprattutto cattolici), quindi, che sia in alta o in bassa Baviera, non c’è da stupirsi se anche un ateo quando entra in una chiesa, barocca ad esempio, rimane a bocca spalancata.
Naturalmente non mancano committenze laiche, come quelle dei principi, delle istituzioni civili, dei sovrani e dei borghesi. Molti castelli della Baviera infatti hanno splendidi interni in stile barocco.
Il barocco tedesco è un particolare stile artistico, che si sviluppò in Germania tra la fine del Seicento e la metà del Settecento, intersecandosi nell’ultimo periodo con il rococò di provenienza francese.
Definite le tappe (di cui sto per parlarti) e capito con chiarezza cosa visitare in Baviera, mi sono sentito più soddisfatto. Viaggiare con consapevolezza è ciò che amo di più e visitare la Baviera è stata un’esperienza molto formativa. Esplorare i lasciti del barocco tedesco mi ha permesso di conoscere meglio un aspetto della cultura bavarese che non conoscevo.
Il Barocco in Baviera
Prima di spiegarti cosa visitare in Baviera, Alta Baviera per l’esattezza – il territorio più prossimo alle Alpi – voglio parlarti in breve del contesto artistico nel quale ci stiamo immergendo: il barocco tedesco.
Il Barocco viene definito da alcuni storici d’arte come “il gusto per lo straordinario”. Uno stile artistico opulento che cerca di meravigliare l’osservatore. Tra il Seicento e il Settecento vengono esplorati tempi forti come quello della violenza, della morte e dell’orrore, tipici delle opere di Shakespeare, ad esempio. Nell’arte per esprimere questi stati d’animo si ricorre a canoni artistici irregolari e stravaganti. Il tutto, spesso, con forti richiami alla classicità.
Curiosa è la stessa etimologia della parola “barocco”. Nel dizionario della Academie francese il termine è scritto come baroque, che significa “stravagante, bizzarro”. In Portogallo, a Lisbona per l’esattezza, e nella penisola italiana il termine Barocco si riferisce alla Scaramazza: una perla irregolare, non perfettamente di forma sferica. Interessante, non è vero?
Verso la metà del Settecento il barocco, come ho accennato prima, si interseca con un’altra corrente artistica: il rococò, che alcuni definiscono addirittura tardo barocco. Il rococò nasce a Parigi, presso la corte di Versailles, e ben presto si diffuse nelle aree cattoliche della Germania, come appunto la Baviera.
Il rococò mantenne tutti i canoni del barocco, ma gli diede una sfumatura ancora più pomposa, con tante curve, riccioli e motivi orientaleggianti. Tipici, nelle decorazioni d’interni, sono i motivi delle nuvole di stucco bianco.
Sarà forse un paragone un po’ azzardato, ma se è la prima volta che ti approcci al barocco, forse ti servirà a capire meglio l’essenza del barocco. Per le persone del tempo il barocco aveva lo stesso effetto che per noi può avere il kitsch. Quest’ultimo, riportando le parole di Umberto Eco, “mira a provocare un effetto passionale invece di consentire una contemplazione disinteressata”. Il barocco aveva lo stesso fine.
6 tappe: il tour delle chiese barocche
Cosa visitare nella Baviera del Sud? Ecco un tour fuori dai soliti schemi, per veri escursionisti a caccia di mete culturali.
Quando ho seguito questo itinerario il barocco ha colto nel segno, mi ha lasciato esterrefatto. Tutte le tappe di questo tour sono luoghi di pellegrinaggio e sono adatte anche a chi viaggia con bambini. I luoghi di cui sto per parlarti sono davvero molto suggestivi e sono stati tutti restaurati tra il Seicento e la fine del Settecento.
Iniziamo.
Chiesa di San Pietro e Paolo, Oberammergau
La Chiesa cattolica parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo si trova nel centro storico di Oberrammergau. Il 29 giugno, giorno dei santi apostoli, si festeggia la festa patronale e la chiesa è meta di molti pellegrini.
Tutto il territorio della Valle dell’Ammer fu terra di Guelfi, di fedelissimi al Papa. Interessante è la leggenda medievale di Eticho, fiero principe dei Guelfi, che non riusciva a sopportare l’umiliazione di ricevere il feudo dall’imperatore. Così decise di fondare un’abbazia ad Ammergau per rivendicare la sua fedeltà al Papa. Il monastero divenne nei secoli un punto di riferimento per tutto il territorio e il fulcro della cura d’anime dell’intera vallata. Nel 1200 fu costruita la prima chiesa in pietra locale e in stile romanico. Alcuni secoli dopo fu ristrutturata in stile gotico.
Nel 1706 la chiesa, molto danneggiata, richiedeva un ulteriore restauro, ma non c’erano risorse per ristrutturarla. Situazione aggravata dalla Guerra di successione spagnola, che interessò anche il territorio intorno a Monaco di Baviera.
Nel 1735 iniziarono i lavori di riparazione e furono chiamati a decorare la nuova chiesa maestri artigiani, come Matthäus Günther e Seraph Zwinck. Il primo si occupò dell’affresco del coro, il secondo di quelli delle balaustre del matroneo.
Quello che più mi ha colpito sono gli stucchi, realizzati nel 1739 da Franz Xaver Schmuzer e da otto dei suoi abilissimi artigiani (non artisti, artigiani). Ho letto nella chiesa che i progetti e i disegni sono però da attribuire al padre di Xaver, Giuseppe, il mastro costruttore dell’intera chiesa.
Alzando gli occhi non è sfuggita la bellezza e la qualità delle preziose opere d’arte barocche. Tutti gli elementi sono tipici dello stile “Reggenza” che a Oberammergau ha raggiunto il punto culminante e finale. Il rococò invece si manifesta nelle agrafe in stucco sopra gli affreschi dei pennacchi. E sicuramente noterai lo sfondo colorato, che esalta le forme e la finezza degli stucchi.
Chiesa parrocchiale della Natività di Maria, Rottenbuch
In origine questa chiesa, quando ancora si vedevano i segni della costruzione romanica, aveva il nome di Chiesa della Beata Vergine Maria. I cicli decorativi delle chiese sono fatti per essere contemplati e parlano senza usare le parole. Purtroppo però oggi comunicano solo a chi le sa comprende. Non tutti, me compreso, sanno decifrare le immagini antiche. E il bello dei viaggi culturali è proprio questo: imparare a conoscere il diverso sotto ogni forma e decifrarne il linguaggio.
Il nome stesso, “natività di Maria”, credo riprende un antichissimo culto greco, quello della nascita di Atena. Trasformato nei secoli e inglobato nella cultura cristiana cattolica.
La Chiesa fu ricostruita negli ultimi anni del Quattrocento e nuovamente nel Settecento. Lo stile barocco venne introdotto dalle opere di Joseph Schmuzer e il rococò dal giovane figlio Francesco Saverio. Gli splendidi affreschi del soffitto portano la firma di Matthäus Günther.
Il Santuario del Cristo flagellato, Wies
Quando ripenso a cosa visitare in Baviera, devo essere onesto, mi viene subito in mente l’immagine imperiosa della navata centrale della Wieskirche. A Wies il rococò ha maturato il suo più alto splendore e il forte patetismo che veicolano le decorazioni della chiesa lo dimostra apertamente.
Nel Settecento era molto frequente la venerazione del Redentore flagellato. E in questo santuario fu proprio l’immagine sacra del Cristo flagellato ad attirare i primi pellegrini. Anche se trovo la statua un’immagine abbastanza cruda, carnale, violenta non mi stupisce che in un’epoca in cui la superstizione giocava un ruolo importante, un’immagine di questo tipo potesse smuovere le coscienze. È interessante la storia della statua e di come è diventata oggetto di pellegrinaggio.
Prima del 1738 veniva portata in processione, il Venerdì Santo, una statua del Cristo flagellato di legno creata con diverse parti di altre figure lignee e con le giunture coperte con tessuti di lino. La statua, una sorta di Frankenstein sacro, fu dipinta con sangue e ferite in bella mostra. L’obiettivo era provocare malinconica, commozione, mestizia, compassione e pietà.
Dopo alcune comparse, la popolazione iniziò a lamentare il fatto che la statua provocava nei fedeli troppo terrore. Per alcuni era troppo. Così si decise di metterla da parte nel sottotetto della casa dell’oste del Convento di Steingaden.
Nel 1738 la comare dell’oste, una contadinella, prese la statua dalla soffitta e la portò nella sua casa di campagna, la mise al centro del cortile per la venerazione privata della sua famiglia.
Il 14 giugno dello stesso anno avvenne il miracolo. La contadina vide sul viso dell’effige scorrere alcune gocce, che ritenne essere di sicuro lacrime. Fu convocata così tutta la popolazione, in particolare le autorità, l’oste e il parroco, che accertarono la veridicità della cosa. Era un miracolo. E decisero di spostare la statua nella chiesa di Wies.
Da quel giorno, tutti gli anni, a giugno arrivano nella Wieskirche una moltitudine di pellegrini da tutta Europa. Si legge dalle lettere di un Padre del 1779, che “un fiume di grazia da solo attraversa tutta l’Europa, con pellegrini che partono dalle campagne d’Olanda, dalla Russia, dalla Svezia, dalla Danimarca, dalla Francia e persino dalla Spagna”. Oggi più di 1 milione di pellegrini di tutte le età raggiungono ogni anno la Chiesa di Wies.
Il protagonista della Chiesa di Wies, come accennavo, è il rococò che qui è maturato in un fulgore unico. La chiesa, ovvero l’opera dei fratelli Zimmermann, è stata dichiarata patrimonio UNESCO.
Non avevo mai sentito il nome di questi fratelli, in realtà sono due dei più grandi artisti del rococò bavarese. Segnati questo cognome, perché le loro opere le troverai anche in altri luoghi d’Europa, dalla Francia alla Polonia. Figli della scuola di Wessobrunn, che generò intere generazioni di mastri artigiani del barocco, i quali diedero vita alla cosiddetta “Epoca di Wessobrunn”.
Mi ha lasciato molto colpito il Santuario di Wies per la raffinatezza e l’armonia dei cicli pittorici che i Zimmermann hanno saputo creare. Che tu sia un credente o un ateo non puoi, una volta entrato, non condividere le parole dell’abate committente dei Zimmermann: “Qui abita la fortuna e il cuore trova pace”. Un luogo dove potrai trovare gioia e quiete.
Accanto alla Chiesa di Wies ti consiglio di proseguire il percorso di visita al Santuario e visitare anche il museo, che racconta la storia della chiesa dalle sue origini fino a oggi.
Füssen
Questa cittadina, una delle ultime tappe della Strada romantica, non ha una chiesa barocca in particolare. Ho deciso comunque di includerla nell’itinerario perché tra i vicoli del centro storico ci sono diverse piccole chiese, costruite tra Sei e Settecento, che meritano una visita. Molto carine.
Una su tutte, quella che mi ha lasciato più esterrefatto, è la Chiesa dello Spirito Santo, nota anche come Chiesa dell’Ospedale (Heilig-Geist-Spitalkirche). Si trova a due passi dal ponte sul fiume Lech e dal Museo di Füssen. Questa chiesa fu costruita nel Quattrocento, ma venne ristrutturata, in seguito a un incendio, nel Settecento in stile barocco.
L’Abbazia e la Basilica barocca, Ettal
L’Abbazia di Ettal si trova nella Baviera Superiore, a sud di Monaco, quasi a ridosso delle Alpi. Nel Medioevo Ettal, grazie alla sua posizione geografica, si trovava lungo una via commerciale che univa Verona ad Augsburg.
Tra Seicento e Settecento il complesso abbaziale benedettino venne ristrutturato. Tuttavia i lavori durarono a lungo e l’Abbazia di Ettal solo nel Settecento raggiunse, artisticamente parlando, il suo splendore.
Anche il pellegrinaggio a Ettal, oggi particolarmente praticato, raggiunse proporzioni notevoli nel Settecento a ridosso delle ultime sistemazioni nella chiesa e in seguito a una notevole riorganizzazione economica dell’Abbazia.
Tra le innovazioni che resero nota Ettal in tutta la Germania troviamo l’Accademia dei cavalieri (Ritterakademie), che formò importanti figure della politica bavarese e austriaca.
La architetture dell’Abbazia di Ettal furono ristrutturate in stile barocco e da allora sono rimaste invariate. La Chiesa abbaziale è infatti una delle testimonianze più significative della cultura barocca della Germania meridionale.
Nel 1803 in seguito alla Rivoluzione francese, alle campagne di Napoleone e alla riorganizzazione dello Stato bavarese anche Ettal, come altri monasteri, fu soppresso dalle autorità statali. Le sue strutture furono in parte abbattute; la chiesa fu dichiarata parrocchiale; le proprietà fondiarie furono prese dallo Stato e in parte rivendute. Solo nel 1900, dopo quasi un secolo, i benedettini potettero fare ritorno a Ettal.
Appena sono entrato nella Chiesa di Ettal sono stato inondato dalla luce proveniente dalla cupola. Ho rivolto lo sguardo in alto e l’ho vista nella sua immensità. Poi, davanti a me, completava un’immagine meravigliosa l’altare maggiore.
Ti consiglio di osservare i dettagli della Chiesa. Gli affreschi in alto sono dominati dal cielo. Gli artisti-artigiani del periodo barocco amavano affrescare ampi cieli con l’intento di lasciare che il divino irrompesse nella vita terrena.
A differenza delle chiese che abbiamo visto in precedenza, o di altri esempi come quella di Gaststätte St. Bartholomä sul lago di Königssee, questa Chiesa ha decorazioni costruite in materiali poveri, come il legno, ma colorate a imitare materiali ritenuti nobili, come il marmo e l’alabastro. E l’unico marmo vero utilizzato era quello locale, che ancora nel XIX secolo veniva ancora estratto tra Ettal e Oberammergau.
Questo perché si voleva rendere chiaro il carattere effimero della sacralità intesa come lusso e sfarzo. Secondo alcuni tutte le decorazioni della chiesa di Ettal hanno un tono parodistico nei confronti di quelle chiese barocche che ostentano pomposità.
A Ettal i benedettini erano fedeli alla regola originaria di San Benedetto. Per la popolazione, costituita per la maggior parte da contadini e boscaioli, la Basilica doveva essere solo un luogo meditativo, formativo e infervorante.
La chiesa di Ettal è il fulcro del piccolo villaggio, diciamo che non c’è altro da vedere se non un immenso e splendido paesaggio. Piccolo consiglio: uscito dalla Basilica dirigiti nella prima locanda che trovi, la birra da queste parti è davvero squisita.
Basilica dei Santi Alessandro e Teodoro, Ottobeuren
Chiesa del monastero benedettino di Ottobeuren, la Basilica dei Santi Alessandro e Teodoro merita di sicuro un posto d’onore nel tour delle chiese barocche.
Durante la Guerra dei Trent’anni il monastero venne saccheggiato più e più volte, in particolare fu depredato nel 1635. Alla fine del Seicento si decise che era giunto il momento di ristrutturare l’intero complesso in chiave barocca. Una vera e propria conversione artistica, che trasformò il monastero in uno splendido esempio di costruzione barocca.
Nel Settecento la Basilica fu nuovamente restaurata, questa volta in stile rococò dai mastri progettisti Simpert Kraemer e Johann Michael Fischer. Inutile dire che ne è uscito un impressionante capolavoro.
Dove dormire per visitare tutte le chiese barocche
Pernottare a Monaco non è una cattiva idea, l’offerta è di sicuro ampia. Tuttavia se sei automunito ti consiglio di avvicinarti alle tappe del tour per risparmiare tempo.
Visitare in giornata tutte le chiese è impossibile, se si vuole apprezzare le bellezze di ciascuna, e fare su e giù da Monaco è dispendioso in termini di carburante. Pensa che dovresti percorrere in media circa 70 Km per raggiungere la prima tappa della giornata. E se questo lo moltiplichi per due o per tre, cioè per i giorni che ti servono per vedere tutte le chiese barocche, concorderai con me che è una follia partire ogni giorno da Monaco.
Secondo la mia esperienza, il territorio strategico dove pernottare e trovare ottime soluzioni qualità/prezzo è quello compreso nel triangolo tra Kaufbeuren, Schongau e Marktoberdorf.
Se scegli di pernottare una stanza in questo territorio ti troverai esattamente a metà strada tra Ottobeuren ed Ettal, i due estremi dell’itinerario.
Ora sai cosa visitare in Baviera per conoscere meglio il barocco bavarese e sai qual è il punto migliore dove pernottare. Non mi resta che augurarti buon viaggio, ne sono certo, vedrai cose straordinarie.
Buon viaggio e ricordati di rispettare sempre il luogo e i monumenti che visiti. Il loro futuro dipende anche da te!
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